Il Cel-shading colpisce ancora
Tutto perfetto, quindi? Non proprio. L’aspetto tecnico è uno dei punti deboli, almeno al lancio. Su PC anche configurazioni di fascia alta – parliamo di GPU come RTX 5090 e CPU top come i9 o Ryzen serie X3D – stanno faticando con cali di framerate, stuttering, crash improvvisi e problemi di caricamento texture. Il gioco richiede molta VRAM e RAM, e sembra avere problemi di memory leak dopo sessioni lunghe. Anche su PS5 Pro e Xbox Series X sono stati segnalati problemi di fluidità in certe zone, in particolare quando ci sono tanti effetti particellari o battaglie su larga scala. Gearbox ha rilasciato alcune patch correttive, ma serve ancora lavoro. Alcuni problemi colpiscono direttamente l’interfaccia utente: lo slider per il FOV (angolo di visuale) manca su console, rendendo l’arma molto vicina alla telecamera, e l’HUD è affollato e a volte poco chiaro, specie durante momenti caotici in co-op. I menu di inventario sono ancora un po’ goffi, e ci sono bug che possono far sparire o distruggere armi accidentalmente.
Nonostante questi limiti, Borderlands 4 è probabilmente il miglior capitolo della serie per quanto riguarda il mix tra sparatutto, loot, libertà d’azione e cooperativa. Ha difetti, sì, ma è anche ricchissimo, appagante, e riesce a fare qualcosa che il 3 non era riuscito del tutto a fare: far evolvere il franchise in una direzione più moderna e matura. Se vi piacciono i looter shooter, se amate esplorare, sperimentare build, cercare armi assurde e giocare con gli amici; Borderlands 4 è un acquisto validissimo, al netto di qualche inciampo tecnico e di quest secondarie non sempre a fuoco e riempitive. Il miglior capitolo della saga, senza se e senza ma.
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